Jean Cocteau e il Trinity

Jean Cocteau e il Trinity

Il Trinity di Cartier

"I gave it to Jean and said, first one is me, the second one is you, the third is our love"
 " Lo diedi a Jean e dissi, il primo sono io, il secondo sei tu, il terzo è il nostro amore".
 

Continuiamo a parlare di Cartier, che nella storia dei gioielli iconici ne ha azzeccate parecchie.

Avete presente il Trinity, o meglio quello che oggi si chiama Trinity, 3 fedi d'oro bianco, giallo e rosa incrociate in un unico anello.

Siamo nel 1924, a Parigi a capo della Maison c'è Louis Cartier, nipote dello storico fondatore, Louis è amico di Jean Cocteau, artista incredibile e ribelle, romanziere, poeta, disegnatore e regista.

La leggenda narra che Cocteau una sera, perso nei fumi dell'oppio rimase affascinato dalla visione degli anelli di Saturno e chiese al suo amico di Louis di trasformare un concetto cosi universale in qualcosa di piccolo e personale.

Il Trinity allora chiamato anello a tre, insieme a una bracciale dello stesso modello debutta all'esposizione universale del 1925, accanto ai gioielli dell'epoca opulenti e colorati.

Nello stesso anno appare su Vogue America e velocemente diventa un anello di culto.

 

Cocteau ne portava due al mignolo come il Duca di Windsor, ma anche Gary Cooper e Cary Grant. Il Trinity è prima e sopratutto un anello maschile.

A un Alain Delon incuriosito Jacques Cocteau raccontò: " Lo diedi a Jean Marais (suo compagno di vita e lavoro ) e dissi, il primo sono io, il secondo sei tu, il terzo è il nostro amore".

Nel 1950 spunta anche dal dito di Delon un Trinity.

Tre fasce in platino, oro giallo e oro rosa saldate in modo da creare un movimento continuo, lo chiamano #therollingring
"il gioielliere è stato un mago discreto che cattura frammenti di luna su un filo di sole" disse Cocteau di Louis Cartier.
Più tardi nel 1955 collaboreranno nuovamente per la creazione di una spada, che Jean Cocteau indosserà per entrare tra gli "immortelles" i membri della Académie Française.
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